GENITORIALITÀ

Incontri formativi e tematiche relative alla genitorialità​

Premessa

Ogni bambino, fin dalla nascita, è predisposto a crescere ed evolversi all’interno delle relazioni che vive, sintonizzandosi sugli stati emotivi delle sue figure di riferimento.

Un parenting responsivo e sensibile, cioè la capacità dei genitori di percepire le caratteristiche, i segnali e i bisogni del bambino e di rispondervi in maniera pronta e adeguata, costituisce un fattore centrale per un positivo sviluppo: crescendo si sentiranno avvolti da un senso di protezione e da una stabile sicurezza e fiducia che genereranno benessere e autonomia.

Per i figli è infatti importante disporre di adulti di riferimento disponibili all’affettuosità e alla tenerezza, ma anche presenti nell’aiutarli a gestire i propri bisogni, desideri ed emozioni.

In ottica preventiva, lavorare sulla genitorialità significa promuovere la comprensione dello sviluppo infantile ed offrire ai genitori strumenti utili per confrontarsi con le diverse esperienze e problematiche che caratterizzano lo sviluppo dei figli, sensibilizzandoli rispetto ad alcuni fattori di protezione e di rischio e promuovendo competenze emotive e relazionali.

Essere bambini ascoltati, accolti, contenuti da genitori consapevoli e affettivamente presenti, vuol dire poter essere nel futuro, adulti sereni e felici.

Obiettivo

L’obiettivo del progetto è ascoltare e sostenere i genitori creando un momento di confronto, discussione e riflessione sulle esperienze e difficoltà che incontrano quotidianamente nella relazione con i figli, offrendo loro strumenti utili per affrontare gli eventuali aspetti critici.

INCONTRI DI FORMAZIONE rivolti a genitori di bambini 0/10 anni

“La costruzione della genitorialità: verso un bagaglio comune”
La transizione verso la genitorialità è un processo complesso, che implica il passaggio da un’ottica diadica della relazione coniugale all’ottica triadica della relazione genitoriale. Uomini e donne arrivano a diventare padri e madri e quindi ad assumere un ruolo genitoriale con un bagaglio ricco di strumenti che si sono costruiti nei propri modelli familiari e nelle proprie esperienze passate. Spesso incontriamo coppie genitoriali in conflitto sulle scelte educative e pedagogiche da trasmettere ai propri figli, dentro ad un’ottica di esclusività e non di integrazione dei modelli e dei punti di vista. Non dobbiamo scegliere quale dei due genitori possa essere il più “giusto”, ma integrare le differenze per farle diventare una ricchezza sia per i figli che per la coppia genitoriale. L’incontro vuole essere un momento di riflessione durante il quale, genitori potranno confrontarsi sui propri modelli e stili genitoriali, per poter costruire come bagaglio comune la co-genitorialità.

“Un variopinto mondo emotivo”
Le emozioni sono tutte legittime ed elementi integranti della natura umana. Sono “bussole” che orientano nella vita e nella costruzione delle relazioni, nel saper affrontare le difficoltà e nel saper gioire di ciò che accade nella quotidianità. Esse influenzano i pensieri e le azioni, danno voce ai bisogni, hanno effetti sul corpo e nutrono le relazioni significative.
Saper esprimere, saper comprendere e saper regolare le emozioni e la loro intensità sono le tre componenti fondanti l’intelligenza emotiva che riveste un ruolo imprescindibile nella promozione di un sano sviluppo psicologico. Il genitore, pertanto, diviene guida nel dare voce e significato alle emozioni del figlio aiutandolo, in tal modo, a comprendere, in primis, se stesso e, successivamente, gli altri. E’ attraverso lo sviluppo delle capacità empatiche che i bambini divengono adulti capaci di comprendere se stessi ed il variopinto mondo attorno a loro.
Il laboratorio vuole essere un’occasione di confronto e di discussione su questi temi tra genitori. A partire da alcune attivazioni, (visione di alcuni pezzi di cartoni animati, gioco delle carte, sculture, ecc…) ognuno avrà modo di partecipare in modo attivo ed esperenziale alla discussione del gruppo e, partendo dalla propria esperienza personale e dal proprio modo di essere genitore, potrà trovare degli stimoli di riflessione e delle risposte alle proprie domande.

“Regole e capricci”
L’educazione alle regole è uno dei temi maggiormente dibattuti in ambito educativo, pedagogico e psicologico. Le regole sono utili o dannose? Meglio essere genitori autoritari o permissivi? Quali sono le regole “giuste”? Come fare per farle rispettare? Sono alcuni degli interrogativi che molti genitori si pongono e che pongono a diversi interlocutori: insegnanti, psicologi, pedagogisti. Ormai è diffusa e condivisa, sia nell’ampia letteratura che nella pratica clinica e pedagogica, la posizione che ritiene fondamentale la presenza di regole chiare, coerenti e costanti per garantire al bambino una crescita quanto più sana ed equilibrata.
I limiti, infatti, costruiscono un sistema di riferimento all’interno del quale il bambino si può orientare con sicurezza e fiducia. Se orientati ad una crescita equilibrata, essi non si strutturano come un labirinto entro cui il bambino si sente costretto ed imprigionato ma divengono contesto entro cui il piccolo trova una guida al proprio comportamento, trova sicurezza e prevedibilità, aspetti alla base della costruzione della propria appartenenza al gruppo ed alla società. Il laboratorio vuole essere un’occasione di confronto e di discussione su questi temi tra genitori. A partire da alcune attivazioni, (visione di alcuni pezzi di cartoni animati, gioco delle carte, sculture, ecc…) ognuno avrà modo di partecipare in modo attivo ed esperenziale alla discussione del gruppo e, partendo dalla propria esperienza personale e dal proprio modo di essere genitore, potrà trovare degli stimoli di riflessione e delle risposte alle proprie domande.

“L’inserimento alla scuola materna. Preparare la valigia per questo viaggio.”
L’inserimento alla scuola materna è sempre un momento carico di emozioni, aspettative e timori sia da parte del bambino, che si trova ad affrontare un mondo nuovo, sia per i genitori, che sperimentano il primo vero “distacco” dal proprio figlio. Quando si parla di distacco si tende spesso a concentrarsi sul bambino, sul fatto che improvvisamente non avrà i suoi genitori a dargli supporto, a guidarlo nel giuoco e nella crescita. Ma il modo in cui un genitore vive il distacco può pesare tanto quanto quello del bambino nel momento in cui lo lasciamo nelle mani dell’insegnante. L’incontro vuole essere un momento di riflessione e di confronto sugli stili genitoriali e di attaccamento, di approfondimento sui vissuti dei genitori e di sostegno rispetto a modalità utili per vivere bene questo momento di transizione.

“Ricchezze e complessità della relazione tra fratelli”
La relazione tra fratelli (o sorelle) è sicuramente la relazione più lunga della nostra vita: ha inizio con la nascita e dura tutto l’arco dell’esistenza. All’interno del legame tra fratelli, i bambini sperimentano e acquisiscono competenze relazionali ed emotive in un contesto “protetto” e sicuro: possono infatti, mettere a dura prova il legame, (attraverso gelosie, litigi, provocazioni, dispetti, ….) consapevoli della sua solidità e durata.
Che significato possiamo dare alle gelosie ed ai litigi che spesso vedono i fratelli protagonisti?
Quali ruoli e compiti hanno i genitori? Quando divenire mediatori tra i figli e quando invece lasciare lo spazio ai piccoli per scoprire le loro capacità nella gestione dei conflitti?
L’incontro vuole essere un momento di riflessione e confronto sulle dinamiche che caratterizzano sia la relazione tra fratelli (considerando differenze di genere, età, ordine di nascita) sia quella tra loro e le figure genitoriali, mettendo in luce come tali legami possano evolvere e cambiare nell’arco del ciclo di vita.

“Parlare di sessualità dei bambini e con i bambini”
La fase di vita compresa tra i 3 e i 6 anni di età comprende momenti importanti dello sviluppo affettivo e sessuale dei bambini: in questo contesto, educare alla sessualità vuol dire stimolare nel bambino e nella bambina una graduale presa di coscienza delle caratteristiche fisiche proprie dei due sessi, e contemporaneamente, estendere tale consapevolezza agli aspetti emotivi e sociali che la sessualità coinvolge. Il ruolo che il genitore ricopre in questo graduale processo di scoperta e presa di consapevolezza della sessualità da parte del figlio è fondamentale. Non sempre però è facile per i genitori parlare di sessualità con i bambini. Spesso ci si trova in imbarazzo di fronte a domande che i bambini pongono su questo tema. “Come nascono i bambini? Come sono fatti maschi e femmine?”

Metodologia

Tutti gli incontri si baseranno sulla partecipazione attiva di ogni partecipante. I genitori potranno sperimentarsi anche attraverso tecniche non verbali, che favoriscono l’emergere della componente emotiva ed affettiva. Durante gli incontri si alterneranno momenti di natura “teorica”, in cui verrà fornita una cornice di riferimento all’interno della quale collocare le tematiche che si affronteranno e momenti di carattere più “pratico”, centrati sulla declinazione nella quotidianità dei costrutti teorici precedentemente presentati, che permetteranno ai partecipanti di sperimentarsi partendo dalla propria esperienza e confrontarsi con il gruppo.
La formazione favorirà l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta che conduce al cambiamento individuale: ogni partecipante riceverà input in ambito cognitivo, emotivo e comportamentale. E’ solamente attraverso il coinvolgimento attivo ed un atteggiamento collaborativo al lavoro che i partecipanti potranno ampliare ed approfondire le competenze già in possesso, acquisirne di nuove al fine di percepirsi e divenire più efficaci nel proprio ruolo genitoriale. In tale visione, il cambiamento verrà inteso come la possibilità di mettere in discussione o “tra parentesi” i modelli di pensiero e di comportamento usuali per permettere l’apprendimento di nuovi modelli, più adeguati ed efficaci.
La metodologia interattiva che verrà utilizzata, associata a lavori individuali ed in piccolo gruppo, fonda le sue basi sui seguenti due orientamenti formativi:

  • “Clinica della Formazione”: dispositivo pedagogico che interroga il sapere costituito (esperienza) attraverso una fase di ricerca e una fase di supervisione formativa, per giungere poi ad una fase nella quale diventa spunto e strumento di possibile cambiamento nella pratica professionale, aumentando nella persona la consapevolezza delle dinamiche relazionali e formative nelle quali egli è coinvolto.
  • “Sperimentazione ed analisi di situazioni specifiche”: attraverso attività ludiche guidate e simulazioni i partecipanti avranno la possibilità di mettersi in gioco, sperimentando attivamente “lo stare” dentro alla relazione con i propri figli.

INCONTRI di FORMAZIONE rivolti a genitori di preadolescenti e adolescenti

“Preadolescenza e adolescenza”
“Si devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalle…dicono siano così belle!”
(da Il Piccolo Principe, A.Saint-Exupery)

L’adolescenza è uno degli eventi “fisiologici” che ogni famiglia nel corso del suo sviluppo si trova ad attraversare.
È un momento di cambiamento e di “perturbazione” molto forte che chiede all’intero gruppo familiare di saper cambiare. Se è vero infatti che l’adolescenza è un momento di grandi trasformazioni per i figli (fisiche, emotive, relazionali…) lo è parallelamente per l’intera famiglia in quanto la crescita di un membro comporta inevitabilmente un momento di “cambiamento” da parte di tutti gli altri.
Genitori e figli lasciano dinamiche relazionali costruite nel tempo e oramai consolidate e sono chiamati alla ricerca di nuove modalità e nuovi equilibri.
Quali sono i cambiamenti che attraversano i ragazzi? Quali dinamiche innesca l’adolescenza dentro al contesto familiare? Come integrare la spinta verso la crescita e l’autonomia dei figli con il bisogno di contenimento e rassicurazione dei genitori? Come poter essere punti di riferimento credibili e affidabili?

“Genitori 2.0: come districarsi nel mondo delle nuove tecnologie?”
“Esiste l’affettività virtuale?”, parte da questo quesito la nostra riflessione su come l’avvento delle nuove tecnologie e dei social network abbia modificato abitudini di vita e norme di comportamento in ambiti diversi della nostra quotidianità, ed in particolare, nella sfera relazionale familiare, amicale, lavorativa ed extralavorativa. Negli ultimi anni la trasformazione radicale dei costumi e delle abitudini sociali e relazionali ha cambiato il TEMPO delle comunicazioni, il LUOGO delle interazioni ed il MODO di dare voce ai rapporti intrecciati. Il travalicare confini spazio-temporali ha apportato sostanziali modiche nel modo di costruire, mantenere e chiudere le relazioni tra identità virtuali che si incontrano. Nella piattaforma si nutrono parti idealizzate di Sé e dell’Altro dinnanzi ad una platea che assiste facendo da cassa di risonanza a tutti i processi relazionali ed emotivi.
Quale effetto può avere ciò nella fase adolescenziale in cui i giovani sono alle prese con la costruzione della propria identità? Quali sono i ruoli ed i compiti dell’adulto, ed in particolare del genitore, per non lasciare che ogni ragazzo, affascinato dal mondo virtuale, si perda nei meandri della rete? Come dare gli strumenti adeguati affinché ogni ragazzo possa proteggersi e beneficiare degli effetti della rete senza esserne impietosamente travolto?

L’obiettivo dell’incontro è quello di promuovere un momento di informazione e formazione, di confronto e riflessione tra genitori al fine di favorire una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza di trasmettere conoscenza in merito alluso corretto delle nuove tecnologie, nonché al ruolo che le figure di riferimento hanno agli occhi dei propri figli.